Soddisfazione per la prossima inaugurazione dei due nuovi ospedali a Modena e a Sassuolo, ma anche per la realizzazione di un sistema integrato a rete di stabilimenti ospedalieri di qualità, e la richiesta a governo e Parlamento di risorse, già con la Finanziaria in discussione, con l’obiettivo di riaffermare "il ruolo del servizio sanitario nazionale come servizio pubblico, universalistico, solidaristico". Sono i contenuti dell’ordine del giorno approvato dalla maggioranza di centro sinistra al termine del Consiglio provinciale tematico dedicato, mercoledì 6 ottobre, alla nuova rete ospedaliera. Si sono astenuti i gruppi di An, Lega Nord e Udc, mentre Forza Italia ha votato contro.

I quattro gruppi di centro destra hanno presentato, invece, un altro ordine del giorno sul quale si è astenuta la maggioranza. Nel documento, pur riconoscendo l’importanza dell’apertura dei due nuovi ospedali, si mettono in evidenza i ritardi delle due nuove strutture, le inadeguatezze della viabilità, le necessità di "potenziare la rete integrata dei servizi" auspicando, inoltre, "il completamento del processo di riequilibrio nella distribuzione del Fondo sanitario regionale".

Per la capogruppo di Forza Italia Claudia Severi "ci sono stati forti ritardi nella realizzazione delle due strutture, con costi elevati per i cittadini anche in termini di servizi". Per Cesare Falzoni (An) il rischio è che attorno ai due ospedali, punti di eccellenza, "ci sia il vuoto" e che oggi ci si dimentichi "dei problemi della viabilità, dell’efficacia dell’emergenza-urgenza, dei tagli ai posti letto". Temi ripresi anche da Luca Caselli (An) che ha sottolineato l’importanza della sperimentazione di gestione con il privato a Sassuolo, "come avviene da tempo in Lombardia". Per Giorgio Barbieri (Lega) "l’ospedale di Baggiovara nasce vecchio e la sua eccellenza è ancora tutta da dimostrare. Finora abbiamo assistito solo a ridimensionamenti di realtà importanti, come avvenuto a Castelfranco. La nostra astensione è un’apertura di credito tra gentiluomini". E Tomaso Tagliani (Udc) ha aggiunto che "non si può giudicare eccellente una sanità dove occorre aspettare mesi per un esame specialistico. Ora si deve investire sulle realtà periferiche e non solo sulle due strutture ospedaliere". Dante Mazzi (FI), invece, ha chiesto "dove siano finiti i 15 milioni di euro della Provincia destinati all’acquisto del Sant’Agostino, operazione svanita? E quali siano i rapporti tra autorità sanitarie e Università, oggi non presente?".

Per la maggioranza, il capogruppo dei Ds Demos Malavasi ha illustrato l’ordine del giorno sottolineando la qualità, anche tecnologica, delle due nuove strutture e gli importanti investimenti previsti per tutta la rete provinciale. Fausto Galetti (Ds) ha sottolineato la "capacità decisionale delle amministrazioni modenesi, non è possibile parlare di ritardi quando si devono realizzare opere così complesse".

"I due nuovi ospedali sono un fiore all’occhiello per la nostra provincia, punti di forza e di eccellenza di una rete che va valorizzata" ha aggiunto il capogruppo della Margherita Gian Domenico Tomei. Per Aldo Imperiale (Rifondazione) si tratta di un vero e proprio "modello che prevede il mantenimento di una rete ospedaliera diffusa e tra i rischi da evitare c’è la penalizzazione della periferia in termini di risorse". Per Imperiale, inoltre, nella sanità bisogna valorizzare il personale e sono da evitare forme di lavoro precarie. "La gestione con i privati a Sassuolo – ha aggiunto l’esponente di Rifondazione – va controllata e verificata attentamente". Dello stesso parere anche il capogruppo dei Verdi Walter Telleri che ha attribuito al "teatrino della politica" l’impossibilità di condividere, maggioranza e opposizione, lo stesso ordine del giorno. "Eccellenti strutture come i due nuovi ospedali – ha affermato Telleri – non significano ancora buona sanità. Questo obiettivo deve essere il nostro impegno".