Nel modenese sono già diverse le esperienze di bioarchitettura sia di edilizia pubblica che privata.

Tra queste spicca quella del nuovo quartiere ecologico di Cognento in cui troveranno posto circa 770 abitanti per un totale di 220 alloggi. Sia a livello urbanistico che costruttivo, il quartiere è stato realizzato coinvolgendo diverse imprese modenesi nell’applicazione pratica dei più moderni criteri di ecosostenibilità: dalla scelta dei materiali a quella degli impianti di depurazione delle acque.

Altro esempio rilevante è quello del Comune di Nonantola che ha ristrutturato alcuni edifici pubblici e realizzato in bioarchitettura il nuovo comparto residenziale "San Francesco": 400 alloggi più una scuola materna e un asilo nido.

A Carpi la scuola materna Arcobaleno e stata costruita nel 2003 ponendo particolare attenzione al confort termico-acustico e al risparmio energetico; anche la nuova area peep sarà costruita con i criteri della bioarchitettura.

Tra le altre esperienze figurano un progetto dell’Acer di Modena (ex Iacp) che ha costruito 14 alloggi nel peep di via D’Avia a Cognento, un centro diurno per anziani con 24 alloggi applicando standard di qualità elevati e rispettosi dell’ambiente, poi il progetto della cooperativa Itaca che ha costruito una palazzina in via Faenza a Modena seguendo i criteri della bioedilizia.

A Modena è stato costruito di recente un edificio pensando anche alle esigenze dei bambini, mentre a Cibeno di Carpi sono sorti due edifici tenendo in considerazione in modo particolare salute e benessere degli inquilini.

A Vignola, infine, è stato recente pubblicato un bando del Comune per la progettazione di una scuola elementare da realizzare in bioedilizia.