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Comunicato stampa N° 1275 del 16/12/2004

ricerca, a modena la maggioranza degli imprenditori
dice "sì" alla responsabilità sociale delle aziende

La maggioranza degli imprenditori intervistati, il 54 per cento, afferma che la Responsabilità sociale dell’impresa è importante. Fra questi il 43 per cento dice che è "abbastanza" importante e l’11 per cento che è "molto" importante. E’ invece "poco" importante per un 35 per cento degli intervistati e per "nulla" importante per il restante 11 per cento. Il settore più attivo è quello ceramico, seguito nell’ordine da quello meccanico e tessile; le grandi imprese sono le più avanzate anche se non mancano esempi di "eccellenza" fra le medie imprese. Gli ambiti più consolidati e praticati della Responsabilità sociale sono quelli relativi all’ambiente, alla qualità del lavoro, ai rapporti con la comunità. Mentre quelli meno praticati riguardano le aree nuove come la rendicontazione, i rapporti con i fornitori, la "corporate governance", il marketing sociale, la finanza responsabile, la comunicazione.

E’ questa la fotografia che emerge dalla ricerca sulla Responsabilità sociale d’impresa presentata giovedì 16 dicembre in un convegno alla Camera di Commercio. L’indagine, promossa e realizzata da Focus Lab, con il contributo della Provincia e del Comune di Modena, ha riguardato i distretti industriali ceramico, tessile e meccanico. Si è basata su un campione (60 aziende) rappresentativo di imprese di grandi, medie e piccole dimensioni. Oltre alle interviste, sono stati svolti diversi focus group di valutazione con rappresentanti delle imprese dei tre settori, associazioni industriali, sindacati, associazioni di categoria e delle società civile.

"La ricerca – afferma Morena Diazzi, assessore agli interventi Economici della Provincia – ci permette di comprendere meglio come le trasformazioni avvenute in questi anni nelle aziende e nei distretti industriali si sono coniugate con l’etica e la sostenibilità dell’impresa. E’ una questione delicata, complessa e ad alta sensibilizzazione che coinvolge diversi soggetti".

Non è un caso se dall’Unione europea vengono richiami e sollecitazioni. "Come Provincia – aggiunge l’assessore – abbiamo cominciato a lavorare su queste tematiche e a declinarle sul piano locale per capire come sono vissute dalle imprese rispetto al mercato e al territorio". Se fino a qualche tempo fa il profilo salute ambiente era il principale termometro per misurare la sensibilità sociale dell’impresa "ora l’attenzione – osserva Morena Diazzi – giustamente si sposta anche su altri versanti; è comunque importante che dalla ricerca emerga la consapevolezza del ruolo e del valore sociale dell’impresa anche se non sempre le singole aziende conoscono o utilizzano gli strumenti a disposizione. In un contesto economico globale la Responsabilità sociale d’impresa è indicata come una opportunità di innovazione e strumento di competitività".

I risultati della ricerca sono stati illustrati da Walter Sancassiani, direttore di Focus Lab. "Il tema della Responsabilità sociale di impresa - ha detto - è abbastanza nuovo e poco conosciuto per quanto riguarda gli aspetti formali, i contenuti, gli strumenti di applicazione e le possibili opportunità che offre. Ma le aziende locali hanno ancora una volta fatto leva sulla loro cultura del fare a prescindere dalla consapevolezza o conoscenza dei temi della Responsabilità sociale". Infatti, i dati indicano che le imprese intervistate hanno promosso volontariamente azioni in 45 ambiti di intervento su 55 possibili. Questo attivismo sociale si è manifestato soprattutto nelle aree maggiormente e storicamente consolidate come cultura imprenditoriale (ambiente, qualità del lavoro, rapporti con la comunità); meno presente invece nei settori più innovativi in termini di gestione e trasparenza d’impresa.

L’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana ha rilevato come la ricerca confermi che sui temi ambientali "esiste già una diffusa sensibilità del mondo imprenditoriale sulla quale lavorare per crescere in termini di qualità utilizzando gli strumenti a disposizione, fra cui le certificazioni". E’ significativo che alcune imprese si stiano sottoponendo a certificazione volontaria. "Esempi importanti – ha commentato Caldana – di una cultura d’impresa legata al territorio e responsabile verso l’ambiente".

Nel corso della tavola rotonda, moderata dal giornalista Ettore Tazzioli, sono intervenuti anche Andrea Landi preside della Facoltà di economia dell’Università di Modena, Francesco Falcone segretario provinciale della Cisl e Giorgio Razzoli assessore alle Attività produttive del Comune di Modena.

Scheda informativa

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Data comunicato
16/12/2004
Numero
1275
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: giovedì 16 dicembre 2004
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005