A poco più di un anno di distanza dalla definizione del Programma d’area per il distretto della ceramica, il 60 per cento degli investimenti relativi agli interventi modenesi previsti sono stati conclusi o sono in fase di attuazione. Lo ha annunciato Maurizio Maletti, assessore provinciale alla Programmazione, intervenendo all’incontro del gruppo di lavoro che, promosso dalla Regione, si è svolto venerdì 7 marzo a Rubiera. Partecipano all’iniziativa la Regione, le Province di Modena e Reggio, 11 Comuni modenesi e reggiani, insieme alle rappresentanze del mondo economico e sociale.

"Sono stati conclusi lavori per quasi due milioni di euro – ha precisato Maletti – mentre sono aperti i cantieri per investimenti che sfiorano i cinque milioni. Ma anche le opere non ancora avviate sono a buon punto: per molte la progettazione è già conclusa oppure i progetti sono in attesa degli ultimi pareri, che cercheremo di ottenere nel modo più rapido possibile".

Il Programma d’area prevede solo per il modenese finanziamenti per oltre dieci milioni di euro da parte degli enti locali, con il contributo di circa cinque milioni dalla Regione. Ma la cifra complessiva degli investimenti supera i 40 milioni di euro grazie a un’iniziativa che rappresenta una vera e propria modalità di programmazione negoziata.

"Sono risultati concreti – aggiunge Maletti – che dimostrano come fare insieme, concertare le priorità degli interventi tra enti locali e mondo economico, rappresenti una condizione importante per garantire uno sviluppo sostenibile che ha bisogno, appunto, di un riassetto del sistema della mobilità e del trasporto-merci, di riqualificare centri urbani e ambiente, di sostegno alla formazione dei lavoratori e dei giovani".

Alcuni tra gli interventi più significativi in questa direzione riguardano l’asse della Pedemontana (con investimenti complessivi per circa dieci milioni di euro ed il cui avvio dei lavori si prevede entro l’anno), così come gli interventi di riqualificazione di centri urbani, di beni architettonici di interesse storico-culturale e di contesti ambientali lungo le aste fluviali del Secchia e del Tiepido, mentre un altro importante apporto del programma d’area è costituito da interventi integrati per il lavoro e la formazione professionale: solo nel versante modenese si sono attivati nel 2002 quasi un milione e mezzo di euro di contributi a corsi di formazione.