Saranno oltre 2700 le persone che potranno partecipare gratuitamente ai 161 corsi gratuiti di inglese e di informatica dell’edizione 2003/2004 del progetto della Provincia di Modena "Nuovi alfabeti, nuovi linguaggi" per i quali sono già in corso le iscrizioni. I corsi si svolgeranno un po’ in tutto il territorio con un impegno economico di 700 mila euro del Fondo sociale europeo.

Possono partecipare gli adulti in età attiva, occupati o disoccupati, tra i 18 e i 65 anni. Per informazioni: assessorato all’Istruzione della Provincia, tel. 059\209.442 – www.istruzione.provincia.modena.it.

"Per la terza volta proponiamo un vero e proprio Piano che coinvolge enti di formazione e Comuni con lo scopo di rispondere ai bisogni di alfabetizzazione determinati dalla diffusione nella vita sociale e lavorativa di nuovi linguaggi e nuovi saperi" spiega Claudio Bergianti, assessore provinciale all’Istruzione e alla formazione professionale, sottolineando come "siano ancora tanti gli adulti a non possedere strumenti adeguati all’inserimento nella "società dell’informazione": le abilità di base del Duemila non sono più solo leggere, scrivere e far di conto: bisogna saper usare un computer, navigare in Internet, capire e farsi capire in Europa e nel mondo".

I corsi di inglese saranno 53 e punteranno, in 50 ore di lezione, a una formazione di base in grado di fornire le capacità per l’utilizzo di internet, la lettura di brevi testi come istruzioni d’uso o colloqui con interlocutori stranieri.

I corsi di informatica, invece, saranno 108 e, in 35 ore di lezione, si prevede di insegnare a utilizzare il personal computer come strumento lavorativo, ad acquisire informazioni anche con la navigazione in Rete e per l’utilizzo dei pubblici servizi.

Nelle due precedenti edizioni i partecipanti sono stati quasi seimila: 1753 ai corsi d’inglese e 3748 a quelli di informatica. La maggior parte aveva tra i 30 e i 45 anni, ma sono stati diversi anche i giovani e i più anziani, con diverse decine di over 60. Molti i lavoratori dipendenti (sei su dieci), con una quota di circa il 15 per cento di autonomi, quasi il 10 per cento di disoccupati e alcuni studenti.