Dodici anni di embargo non hanno abbattuto il regime di Saddam Hussein, ma hanno impoverito milioni di iracheni e hanno provocato un peggioramento di tutti gli indicatori di sviluppo umano. Lo ha affermato Marco Misaglia, coordinatore del master in Cooperazione allo sviluppo all’Università di Pavia, nel suo intervento al corso su Pace e Diritti umani che si è svolto venerdì 28 maggio, sottolineando in particolare come "la mortalità infantile sia raddoppiata dal 1990 a oggi raggiungendo tassi del 130 per mille, tipici dei più poveri tra i paesi dell’Africa".

Misaglia, che insieme all’esperto di cooperazione internazionale Guido Barbera si è occupato del "Dovere di cooperare nel quadro dello sviluppo sostenibile", ha descritto gli effetti sociali delle sanzioni internazionali a Baghdad prima dello scoppio della guerra (mercato nero, ricchezza concentrata in poche mani, maggiore potere al regime dittatoriale) anticipando anche lo scenario futuro di una cosiddetta "economia del protettorato". "Si tratta di un’altra forma di patologia economica destinata a provocare devastanti conseguenze sociali" ha spiegato Misaglia che a proposito delle sanzioni all’Iraq ha aggiunto: "In una situazione come quella di "economia del sultano" hanno comportato una chiara forma di punizione collettiva del paese e del popolo".

Il corso è promosso da Provincia e Comune di Modena insieme all’Università di Modena e Reggio Emilia, al Forum su Giustizia internazionale e Diritti umani dell’Università di Pavia e dal Tavolo per l’Università della Pace. Il Tavolo, coordinato dalla Provincia, è composto da alcune associazioni (Pax Christi, Casa della pace, Istituto Gramsci, centro Francesco Luigi Ferrari, Overseas) che stanno approfondendo il progetto di realizzazione a Modena di una vera e propria Università della pace.

All’incontro conclusivo del ciclo di appuntamenti, venerdì 11 aprile, è annunciata la partecipazione del filosofo Salvatore Veca con una relazione sull’ evoluzione filosofica della cultura della pace.