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Comunicato stampa N° 724 del 08/07/2003

pavullo, mercoledì 9 luglio convegno su allevamenti
allo stato semibrado: il "maiale biologico" è possibile

L’allevamento di maiali biologici, tenuti allo stato semibrado, è possibile. Di questo tema se ne parlerà durante il convegno "Nuove opportunità per l’agricoltura di montagna: esperienze a confronto", che si terrà a Pavullo mercoledì 9 luglio nella sala del Consiglio della Comunità montana del Frignano (via Giardini n° 15).

Durante i lavori del convegno – organizzato dall’assessorato Agricoltura e alimentazione della Provincia di Modena in collaborazione con le tre Comunità montane del territorio modenese – saranno messi a confronto sia la possibilità di introdurre allevamenti di animali da carne nelle aziende agricole del territorio montano sia le esigenze di fare ricerca su queste tematiche in aree montane come risulta da un’apposita indagine realizzata dalla facoltà di agraria dall’Università di Modena e Reggio Emilia.

"La novità – spiega Enrico Corsini, assessore all’Agricoltura e alimentazione della Provincia di Modena – consiste nell’allevare bovini da carne al pascolo che siano in grado di sfruttare le risorse alimentari disponibili, con un impatto ambientale praticamente nullo poiché questi animali soggiornano in superfici molto ampie e soprattutto perché in gran parte allevati col metodo della produzione biologica".

A questo riguardo di particolare interesse le proposte avanzate dal Centro Ricerche produzioni animali di Reggio Emilia sulle concrete possibilità di introdurre l’allevamento del suino allo stato semibrado: in sostanza animali che nascono, crescono e ingrassano in ampi spazi all’aperto e spesso alimentandosi in parte con prodotti eventualmente presenti (ghiande, castagne, erbe eccetera). Anche questi maiali possono essere allevati, come nel caso dei bovini da carne, col metodo della " Produzione biologica" dove la dieta è costituita essenzialmente da cereali e da farine derivate da superfici a loro volta coltivate col metodo dell’agricoltura biologica.

In entrambi i casi gli animali allevati non potranno superare un numero predefinito per ettaro messo loro a disposizione (equivalenti a 170 chilogrammi di azoto prodotto con le deiezioni), evitando in tal modo rischi di inquinamento e di degrado delle superfici pascolate. Tra gli obiettivi di queste tipologie di allevamento quelli di aumentare il benessere degli animali allevati e di ottenere un prodotto di elevato pregio che risulta essere molto richiesto valorizzando in tal modo le produzioni del territorio.

 

 

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
8/7/2003
Numero
724
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: martedì 8 luglio 2003
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005