Promuovere il turismo in Appennino puntando su un’idea di vacanza accogliente senza dimenticare le potenzialità delle città d’arte in pianura, un segmento di mercato in espansione anche a Modena.

Sono questi i due filoni di interventi sui quali si concentra il nuovo piano di promozione turistica 2003 della Provincia di Modena, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale. Hanno votato a favore la maggioranza (Ds, Margherita e Rc), astenuti Ccd e Lega nord, contraria Forza Italia.

Il documento stabilisce i criteri di assegnazione dei fondi regionali per sostenere le iniziative di promozione turistica realizzate da Comuni e società. Si tratta di una cifra intorno ai 220 mila euro che viene stabilita ogni anno dal bilancio Regionale. Parte di questi fondi saranno riservati al potenziamento e alle nuove aperture di uffici di accoglienza turistica.

Per accedere ai finanziamenti gli enti dovranno presentare le domande alla Provincia entro il 18 settembre 2002. Per informazioni sul bando è possibile rivolgersi all’assessorato al Turismo (via Barozzi 340, Modena, tel. 059 209525).

"Privilegiamo le idee innovative – ha affermato Mario Lugli, assessore provinciale al Turismo – capaci di attirare nuovi turisti attenti alle novità e alla varietà delle proposte, dal turismo sportivo, come la mountain bike e lo sci, ai servizi ricettivi come il bed and breakfast e il turismo familiare".

Nel corso del dibattito in Consiglio Mauro Biondi (Margherita) ha sostenuto le linee della Provincia perché "sono in grado coniugare turismo e ambiente", mentre Giancarlo Barbieri (Ds) ha suggerito di valorizzare anche il filone Modena terra di motori; Alfredo Silvestri (Rc) ha sottolineato l’importanza di realizzare nuove infrastrutture e servizi al turista.

Tomaso Tagliani (Ccd) ha chiesto più fondi per ristrutturare i servizi di accoglienza in montagna, mentre Giorgio Barbieri (Lega nord) ha sollecitato un maggiore impegno e dinamicità degli operatori privati.

Il piano è stato giudicato in modo negativo da Dante Mazzi (Fi) perché "è insufficiente e contiene solo slogan quando invece servirebbe maggiore concretezza per affrontare i gravi problemi del turismo in montagna".